ore 19:00@Cafè di Spazio Teatro 89
Aperitivo
Discorsi indipendenti
MULTIVERSO / In-dipendenze/ Fabrizio Mele e Igor Proverbio
Ci lasciamo possedere dal linguaggio, non disponendone. In-dipendenza, parlati e non parlanti. Costitutivamente molti, necessariamente altri. Che differenza c’è tra noi e l’universo? L’universo è uno, uno solo, il Multiverso… ecco. Non si può dire che il Multiverso sia il resto. L’universo è il resto, l’universo è una fettina del Multiverso.
Ore 21:15@Teatro
Collettivo PirateJenny
VANITY FAIRS SNOW WHITE
Ideazione e Azione: Elisa Ferrari | Sara Catellani | Davide Manico
Direzione Musicale: Dario Congedo
Realizzazione Scene: Carola Talsma & Federica della Bona (NABA) |Massimo Corsini
Organizzazione: Marco Masello
Produzione: Ass. Cult. Terra di Nod
Con il sostegno di: Mosaico Danza | INSIDE OFF; Nudoecrudoteatro; Tebaide Web Agency
Da tempo, il nostro collettivo sta approfondendo il concetto di Pop-Frame attraverso progetti artistici, performances, installazioni e laboratori di scrittura coreografica. Il nostro obiettivo è quello di restituire la realtà sottoforma di lampi, byte, frammenti d!informazione da comporre e ricomporre in una logica di flusso continuo e in una modalità attraversata da due spinte. Una spinta feticistica “di trattenimento” che si traduce in scena con la tendenza alla sovraccumulazione degli oggetti, delle scene, dei frammenti e quindi della danza. E poi una spinta clinica “di distanziamento” che ci porta a guardare tutto da una certa distanza con cinismo e con il macabro gusto della catalogazione e della collezione. Con questo progetto si desiderano indagare le implicazioni inerenti alla relatività dei punti di vista e l’antimorale. La più popolare della favole ci sembra uno strumento utile a dichiarare quanto sia interessante rovesciare la logica delle cose e creare, sulla base delle versioni di Biancaneve che ognuno di noi ha sedimentato nei propri ricordi, una struttura testuale e fisica sotto forma di flusso che giochi a soppesare di continuo l!inaffidabilità dei punti di vista, delle versioni dei fatti. Il testo quindi diventa un pretesto per analizzare schemi di comportamento in cui lo slittamento dei ruoli ed il cambio del punto di vista diventano gli elementi portanti di una nuova e ulteriore riscrittura della favola. Come in un gioco dal gusto pulp, un Cluedo in cui le regole sono dichiarate, ma in cui il sistema presenta zone d’ombra, vittima, carnefice e aiutante divengono maschere attraverso cui far rivivere i personaggi. Partendo dal presupposto che la verbalizzazione, il raccontare, non è mai uguale a se stesso, ma soggetto a tagli, omissioni, sottrazioni e sostituzioni, possiamo concludere che l’atto di raccontare qualsiasi storia non è un atto innocente: ogni versione, a prescindere, provoca il proprio strascico di vittime.
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